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COSA SAREBBE SUCCESSO SE...

NORMAN OSBORN AVESSE UCCISO PETER E NON BEN

E MAY NON FOSSE NATA IN QUEL GIORNO ?

 

Sono Uatu, uno degli Osservatori, una specie che da tempo assiste allo svolgersi degli avvenimenti nei vari mondi paralleli, avvenimenti che spesso vengono cambiati da insignificanti particolari.

Questo è il caso del nostro Peter Parker, che tempo fa è stato vittima di un perverso gioco, architettato dal suo malvagio nemico (in quei tempi creduto morto) Norman Osborn, il quale con l'aiuto del professor Miles Warren è riuscito a riportare nella vita dell'Uomo Ragno il suo clone, affrontato tempo prima e creduto morto.

Egli è tornato a sconvolgere la vita dei Parker, ma, dopo uno scontro, ha instaurato un legame di fratellanza con l'originale Uomo Ragno ed ha cominciato a farsi chiamare Ben Reilly. Tramite una serie di macchinazioni, e aiutato dal mentore di Ben (Seward Trainer), Osborn è riuscito a far credere a Peter di essere la copia e non il vero Uomo Ragno. Il culmine di questa serie di fatti è costituito dal ritorno dalla tomba di Goblin e dalla morte di Ben, trafitto per salvare Peter dall'aliante del folletto verde. Peter, dopo aver sconfitto il suo arci-nemico, che muore apparentemente, viene a sapere che sua figlia, avuta da MJ, è stata data alla luce già morta (o così Osborn lascia credere ai coniugi Parker).

Questa è la storia che tu conosci, ma adesso, come è compito della mia razza da millenni, andremo ad osservare insieme una delle possibili realtà alternative, che possono essere causate da due, insignificanti, eventi diversi.

Pensiamo dunque a cosa sarebbe successo se, nel momento in cui Norman Osborn azionò l'aliante affinché colpisse Peter, Ben Reilly non fosse riuscito a salvare il “fratello” in tempo.

Ritorniamo a quel momento, con un Norman Osborn ormai sconfitto (o così sembra), un Ben Reilly che si lecca le ferite e fa la guardia al folletto verde, mentre Peter (in veste di Uomo Ragno) sta raggruppando le bombe zucca seminate da Goblin nell'edificio del Daily Bugle, per poterle lanciare in aria, evitando di causare danni ai civili.

-Mi raccomando, tieni d'occhio Goblin, e stai attento perché potrebbe rivelarsi pericoloso.

-Figurati, pensi che non riesca a tenere a bada il buon vecchio Norman?

In quel momento, Goblin aziona il suo mortale aliante, dalla cui sommità escono degli spuntoni di acciaio rinforzato, che va dritto verso Peter Parker.

In questa realtà, purtroppo, Ben non si è ancora del tutto ripreso dalle ferite, e compie il balzo tra Peter e l'aliante con qualche secondo di ritardo.

-Peter, attentooooo!

-Cosaaaaaaaaaaaarggggh!

-No, Peter, nooo!!!

L'aliante penetra nel corpo di Peter, che viene sollevato in aria per poi ricadere, con un volo di oltre 200 metri, sull'asfalto sottostante. Ben si lancia subito in soccorso del fratello, che atterra su una macchina, e raduna una grande folla intorno.

-Peter, stai bene? Sì, devi stare bene, non puoi abbandonare me e tua moglie così! Pensa anche alla bambina che MJ sta per dare alla luce! Ti prego, Peter!!

-Ben, per favore portami in un luogo isolato dove potrò dirti le mie ultime parole senza la preoccupazione di essere sentito da tutta questa gente!

-Detto fatto, fratello.

E così, con la risata sghignazzante di Goblin nelle orecchie, Ben porta Peter in cima al palazzo più vicino e gli toglie la maschera.

-Peter, combatti, non puoi morire così!

-Non preoccuparti, Ben, me lo sentivo che prima o poi sarebbe successo. Fin dal giorno in cui indossai la maschera dell'Uomo Ragno. Adesso ascolta le parole di un morente...

-Ma...

-Lasciami parlare, ti prego. Se nelle affermazioni di Osborn circa il tuo essere un clone e non l'originale, come disse il tuo amico Seward, c'è qualcosa di vero, allora sono costretto a chiederti di indossare il mio costume e di continuare la lotta al crimine dell'Uomo Ragno.

-Va bene, come vuoi tu.

-Aspetta, ho un'altra cosa da dirti.... Ti prego, stai vicino a Mary Jane e assistila, e mi raccomando, racconta a mia figlia che suo padre era un eroe. Me lo giuri ?

-Sì Peter, te lo giuro.

-Va bene, grazie.

E Peter si lasciò andare definitivamente, dopo anni di lotta al crimine, sconfitto dal suo più mortale nemico, a causa dello stesso mezzo con cui l'Uomo Ragno sconfisse Goblin anni prima, l'aliante uncinato.

In preda alla rabbia, Ben tornò a cercare il folletto verde, ma questi era sparito.

Nel frattempo molte cose erano successe all'ospedale dove MJ era ricoverata. Il falso dottore assoldato da Osborn per passare la figlia di Peter alla Mongrain non si era presentato, e solo 1 ora dopo la bella MJ era venuta a sapere che era morto in un incidente stradale, causato dalla battaglia di Peter e Ben con Mendel Stromm. La Mongrain era stata uccisa dagli Scrier, perché aveva commesso un terribile errore: non aveva somministrato a MJ un composto che le accelerasse il parto, bensì un siero che provocava delle finte doglie.

Corse subito da Mary Jane con il corpo esanime del marito tra le braccia, privo della calzamaglia che ne avrebbe rivelato l'identità al resto del mondo.

Quando entrò nella stanza, MJ lo accolse con le lacrime agli occhi ed il telecomando della televisione in mano....

-MJ....

-Erano finte doglie, vuol dire che tra qualche giorno partorirò. Comunque, sapevo che prima o poi sarebbe successo.....

I due scoppiarono a piangere, abbracciandosi.

1 SETTIMANA DOPO

Era arrivato il giorno più brutto della vita di Mary Jane Watson Parker, il giorno del funerale di suo marito. Stava abbracciata a Ben, ma pensava a tutto fuorché alla cerimonia, di cui non aveva capito nulla. Peter era morto ufficialmente perché aggredito ed ammazzato di botte da Goblin, alias Norman Osborn. Date le sue relazioni con l'Uomo Ragno di cui tutta New York era a conoscenza, dopo l'episodio dello scheletro di un altro clone ritrovato in una ciminiera e fotografato da Peter con un Uomo Ragno (in realtà Ben) in splendida posa.

Alla messa c'erano tutte le persone che volevano bene a Peter, e MJ si era accorta che erano veramente tante: non mancava nessuno, da J. Jonah Jameson alla vecchia fiamma di Peter Betty Brant, da Joe Robertson a tutto lo staff del Daily Grind, locale dove lavorava Ben.

Tutto a un tratto, MJ si accorse di un uomo vestito con uno smoking Armani ed un largo cappello nero, appoggiato su un albero appena dietro le persone che erano venute alla cerimonia, come se fosse in disparte.

Mary Jane lo fece subito notare a Ben, che sentì poco dopo pizzicare il suo senso di ragno: l'uomo aveva estratto due bombe zucca, togliendosi il cappello e rivelando la malvagia faccia di Norman Osborn. La sua faccia era contratta in un ghigno perverso, ed i suoi occhi erano vitrei, come se non avesse mai dormito in vita sua... Egli estrasse subito dalla tasca dello smoking la maschera di Goblin, e lanciò le bombe zucca in mezzo alla gente, che si separò in preda al panico. Ben ne approfittò per allontanarsi dalla cerimonia e, dopo aver portato al riparo MJ, si cambiò nell'Uomo Ragno: non nel nuovo costume da lui adottato, ma nel costume classico tolto dal corpo di Peter la sera della sua morte.

Egli si avventò su Goblin, che agilmente si scansò e lo colpì con un pugno, facendolo urtare contro un albero, che si spezzò e lo bloccò a terra.

Con grande forza, l'Uomo Ragno lo sollevò e lo usò per colpire Goblin, il quale venne scaraventato a terra.

Il folletto verde si rialzò subito, partendo all'attacco più furioso che mai. Sferrò un pugno, ma Ben gli bloccò la mano, e quando Norman fece resistenza, egli rispose torcendogliela.

Goblin lanciò un urlo di dolore, e Ben approfittò di questo momento di debolezza del nemico per colpirlo al volto, facendolo cadere per terra. Il clone di Peter continuò a tempestare Osborn di pugni, fino a spezzare la tessitura della maschera, ed andando oltre, riempiendo di lividi il viso dell'uomo che aveva ucciso suo fratello.

Norman supplicò pietà, ma quando Ben si fermò per un attimo, dai suoi guanti uscì una scarica che colpì di striscio il povero Ben, che urlò di dolore.

Allora, ancora più adirato, Reilly serrò le mani intorno al collo del nemico, continuando ad applicare pressione fin quando non vide che non era più rimasto fiato nella gola di Osborn.

-Occhio per occhio, dente per dente sussurrò Ben mentre si alzava, scoprendo con stupore di essere stato visto dalla folla lì riunita, che comprendeva anche Mary Jane, la quale guardava Ben in maniera estasiata.

Ben se ne andò, portando con sé il corpo di Norman, privo di vita.

La mattina dopo, tutta New York avrebbe scoperto la fine di quel corpo: Ben lo aveva legato per i polsi e per la caviglie alla sommità della torcia della Statua della Libertà, in una posizione ricordante il Crocifisso, e con una scritta rossa: SPIDER RULES.

Quella stessa mattina, di ritorno da una spesa, MJ trovò a casa, seduto sulla poltrona, proprio Ben Reilly, con ancora indosso il costume dell'Uomo Ragno.

-Ma... cosa hai fatto? Come hai potuto compiere dei gesti così violenti?

-Non prendertela, volevo solo onorare la memoria di tuo marito!

-Ma come ti permetti di onorare la memoria di un eroe compiendo gesti così atroci?!? In questo modo riesci solo ad infangarla.

-Ehi, adesso calmati, non è successo niente, MJ...

-Ma come non è successo niente??? Hai ucciso, Ben, non te ne rendi conto? Non ti riconosco più, dov'è quell'uomo che ho onorato e rispettato e......

-E????? Avanti, dillo, io lo so che tu....

·        Che io cosa?

·        Che tu mi ami! Che ami Peter, e quindi anche me!

·        No, ti sbagli, cioè. io....

·        Tu cosa?

·        Io.... sì è vero, ti amo Ben, perché vedo in te mio marito! E così, i due divennero la coppia più ambigua di New York: lei, che aveva buttato all'aria un'intera vita di ideali, sentimenti e fedeltà verso un marito che ama ancora; lui, che ha tradito un fratello per cui ha ucciso, con la sua stessa moglie.

All'inizio i pareri furono diversi, ma poi tutti i loro amici capirono che lui era per lei l'immagine vivente del marito, e lei per lui un modo di rispettare il volere di Peter, stando molto vicino (forse anche troppo, ndr) alla persona più cara a suo fratello.

Fino a quando non decisero di sposarsi, piuttosto prematuramente....

3 SETTIMANE DOPO

Mary Jane era riuscita a smaltire il dolore causato dalla morte di Peter, ma aveva compiuto l'errore più grave della sua vita, sposandosi con un uomo che, dalla morte del giovane Parker, soffriva psichicamente, ed era arrivato addirittura ad uccidere. Stranamente in 3 settimane MJ non aveva ancora partorito, pur sentendo che sarebbe successo da un momento all'altro.

 

Ben non tradiva alcuna emozione: era lì, fermo all'altare ad aspettarla, e nella sua mente sapeva di sbagliare, e che se Peter fosse stato lì vicino lo avrebbe come minimo ammazzato. Tuttavia, sentiva anche di dover garantire amore a MJ, l'amore che Peter non le poteva dare...

 

Mary Jane arrivò all'altare con un passo incerto, ancora perplessa sulle azioni che stava compiendo, quando l'inizio della musica dell'organo della Chiesa diede inizio al matrimonio.

Passarono i 20 minuti più lenti della vita di Ben e MJ, quando il pastore pronuncio le fatidiche parole:

-Vuoi tu, Ben Reilly, prendere in sposa Mary Jane Watson?

-Sì, lo voglio.

-E vuoi tu, Mary Jane Watson, prendere in sposo Ben Reilly?

Passò un attimo, in cui zia Anna guardò MJ con uno sguardo dapprima torvo, ma poi rassegnato al fatto che forse così era meglio per la nipote.

-Sì, lo voglio.

-Bene, se qualcuno in qualche modo non vuole che questo matrimonio si compia, lo dica adesso o taccia per sempre.

Un “crac” segnò l'entrata, attraverso una finestra, di un uomo con un costume identico a quello nero che Peter usò tempo prima (il costume alieno, ndr).

-Io mi oppongo !!!

-Cosa?- esclamò impressionato Ben.

-Mary Jane è mia e di nessun altro!- Disse l'individuo togliendosi la maschera e rivelando l'identità di Peter Parker, orribilmente sfigurato.

-Peter?? Io non volevo...

-Sta zitto, cane! Adesso pagherai per le tue colpe! Sono stato resuscitato dall'Ordine degli Scrier di cui era a capo Goblin, solo per ucciderti in nome di Osborn! Ma io li ho uccisi tutti, quegli sciocchi, e ho buttato le loro ceneri al vento! Tu non morirai in nome di Norman, ma in nome mio!

E così dicendo si avventò sul fratello, in preda ad una furia disumana. L'attacco lacerò lo smoking di Ben, rivelando alla folla stupita il costume dell'Uomo Ragno.

Il prete radunò la folla e la fece uscire, con le forze dell'ordine che accerchiarono il posto.

-Ci siete tutti?

-No, capitano, ho notato che manca la giovane sposa!

-Oh, no! Non possiamo andarla a riprendere, perché i due nello scontro hanno fatto crollare il portone principale!

-Allora, non c'è modo di salvarla, che il Signore la assista.

Nel frattempo, Peter e Ben combattevano all'interno della Chiesa, sotto lo sguardo impotente di MJ, che urlava disperatamente:

-Vi prego, smettetela, vi supplico!

Ma nessuno le dava ascolto, ed anzi ad ogni secondo i combattenti si sferravano colpi via via più potenti, lacerandosi i costumi pezzo a pezzo.

Ad un certo punto, Ben lanciò Peter contro una parete, ed il soffitto cominciò a crollare.

-Che hai fatto, stupido! Ora crollerà tutto! Disse MJ con sempre maggiore paura.

Peter era steso a terra, come svenuto, e Ben doveva scegliere: o il fratello che lo aveva attaccato o la donna che aveva giurato di proteggere.

La scelta fu ovvia: MJ.

Ben la prese e saltò da una parte all'altra dell'edificio, arrivando in cima e lasciandola fuori. Tutto a un tratto MJ cominciò a sentirsi male.

-Ben, sono sicura che stia arrivando!

-Agente, la prego, porti questa donna al pronto soccorso- Disse Ben rivolgendosi ad un poliziotto.

-E tu, Ben, non vieni con me?

-Il mio posto è insieme a mio fratello, MJ, nel bene e nel male. Ti amo, MJ.- Disse Ben, baciandola sulla guancia e compiendo un balzo alla volta della Chiesa distrutta.

-No, Ben, noooooo!

Ben tornò all'interno dell'edificio, dove trovò Peter che lo aspettava in piedi sull'altare.

-Finiamo quello che avevamo iniziato, fratello.

-Sì, fratello.

Dopo 1 minuto, l'edificio crollò.

1 ORA DOPO

MJ aveva partorito una bellissima bambina, May Parker, ed era venuta a conoscenza della fine di Ben e Peter.

Aveva più volte pensato al suicidio, ma nella sua mente un concetto era chiaro: doveva crescere questa bambina nel bene, senza farla toccare dal male che aveva divorato Peter e Ben, affinché da grande divenisse una ragazza ragno, una

SPIDERGIRL!

 

 

 

Un grazie particolare a rosso e a Luca, che per primi mi hanno guidato nell'universo MARVELIT.

Un grazie anche a Gabriella e a Sandro, che non si sono opposti alle mie idee.

Questa storia è dedicata a voi.

Scusate se ho sbagliato qualcosa: è il mio primo racconto per marvelIT e spero di migliorare col tempo.

Se vi è piaciuta questa storia, allora non perdete il mio rilancio (assieme ad Eriugena) della serie dei NEW WARRIORS.

Per commenti, inviare una mail a gioluipal@tiscali.it